Welcome in my Room

La mia stanza è la mia calma, la mia tranquillità..le mie paure, i miei pianti soffocati e quando ci sono dentro chiudo sempre la porta. Se nel varcare la soglia ti verranno i brividi , non aver paura,sono brividi di emozioni nascoste dentro la mia anima.

martedì 1 marzo 2011

Adapt to...


Ci sono storie che durano anni e in questi anni magari ci s’innamora e disamora. Alcuni smettono di amarsi, ma rimangono comunque insieme. Altri decidono di lasciarsi, ma per farlo hanno bisogno di tempo. Prima cercano di capire se sono veramente sicuri, o se è solo una crisi passeggera. Se poi alla fine si convincono che è veramente finita, devono comunque trovare il modo di farlo, trovare le giuste parole per lenire il dolore. Ci sono persone che su questo punto possono anche perdere mesi, a volte addirittura anni. 
C’è anche chi ha perso una vita e quel passo non l’ha mai fatto. Molti non riescono a lasciare, semplicemente perché non sanno dove andare, oppure perché non riescono a sopportare l’idea di essere i responsabili del dolore dell’altro. Un dolore intenso, che può provare solo qualcuno con il quale abbiamo vissuto in intimità. Si ha la convinzione che un dolore improvviso sia troppo forte e faccia maggior danno di un dolore più piccolo, ma dosato giorno dopo giorno. Questi rapporti vanno avanti anche se chi sta per essere lasciato lo ha già capito. Perché preferisce far finta di niente. Quando nessuno dei due è in grado di affrontare la situazione, il meccanismo si inceppa. Entrambi sono sopraffatti dalla loro incapacità e da quella dell’altro. Allora, prendono tempo. C’è anche chi rimanda nella speranza che l’altro faccia un passo falso, un errore, che manifesti anche solo una piccola debolezza per potersi aggrappare a quella e usarla come scusa per non sentirsi carnefice. Anche quando non si ama più si rende la vita impossibile ad entrambi e si continua a essere gelosi. E non si lascia per impedire ad altri di avvicinarsi.
Sono tanti i motivi per cui molti restano insieme. Magari in una storia di cinque anni si è stati innamorati e ci si è amati solamente per due, o tre. Per questo la qualità di una storia non può essere misurata dalla durata. Non conta il quanto, ma il come. Si confonde l’amore con l’adattarsi.
Quando ti adatti pensi che stai amando.
Ma tutti sappiamo che..
Quando non stai con la persona con cui vorresti stare, il pensiero di lei ti entra nella testa nei momenti più impensati. All’improvviso vieni assediato da ricordi e immagini. Succede ogni volta che il presente sembra passare nella tua vita senza nemmeno degnarti di uno sguardo, e allora finisce che vivere negli angoli e nelle pieghe di giorni passati è più bello di ciò che stai vivendo.
“I’ll trade all my tomorrows for a single yesterday”.
Non stare con la persona con cui vorresti stare significa allungare la mano di notte nel buio per cercarla. Significa svegliarsi e, guardare l’altro lato del letto e capire di averla solo sognata. Significa essere pronti per fare un qualcosa ma che poi non ricordi più. Significa mettere due volte il sale nella pasta. O non metterlo affatto.
Non stare con la persona con cui vorresti stare significa rifare: un sacco di cose, un sacco di pensieri. Significa comprare un sacco di cose per riempire spazi vuoti in sé. Significa tornare indietro quando si legge un libro perché non afferri le parole e, quando te ne accorgi, sei a un punto della storia che non capisci. Significa tornare indietro anche, con i DVD, schiacciare REWIND, perché non hai capito cosa è successo.
Non stare con la persona con cui vorresti stare significa semplicemente tornare indietro. Guardare indietro molto più che avanti. E’ un viaggio che fai appoggiato al sedile posteriore e non al volante.
Non stare con la persona con cui vorresti stare significa non dover chiamare per dire dove sei. A nessuno interessa, nessuno ti aspetta. Significa anche non poter raccontare della giornata quando rientri a casa. E tutto non è cosa da poco.