
Non si torna indietro.
Nessuno apparentemente ci impone delle scelte. Crediamo di essere liberi, quando scegliamo.
Sappiamo che la direzione verso cui andare è data da tutto ciò che per noi è importante nella vita.
E' nel momento delle scelte che determini il tuo destino..e ti sembra cosa da niente!?
La mia scelta richiede disciplina e coerenza. E per disciplina e coerenza devo stare zitta come un lupo sdegnoso. Un vecchio lupo che si consuma nel desiderio di voler azzannare le pecore, sbranare i conigli, eppure riesce a controllarsi.
Ma ci sono momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo, e per se stessi.
Ma non so che fare. In che modo pormi. Il mio essere normalmente saprebbe cosa fare...ma non è questa la circostanza. E proprio mentre mi chiedo che faccio, che faccio..ho già sbagliato.
Mi metto a fare l'unica cosa che mi resta da fare. Ascoltare. Consolare. Pensieri convulsi, spesso disordinati e incoerenti, ragionamenti, ricordi e sentimenti. Consolare.. tutto rivolgendolo a me stessa.
Sentimenti che per lungo tempo imprigiono dentro il cuore e dentro il cervello, ribadendo al mio corpo di farcela. Ma poi sgorgano come una cascata d'acqua. Ora precipitano qui, come un irrefrenabile pianto. Ma non sono i miei occhi a piangere. E' un violento dolore fisico che mi trafigge, una pena lancinante che mi strazia e non c'è nessuno a consolarti.
E ' questa la scelta, un gioco solitario...sembra un gioco, ma in questa nostra scelta io ci abito.
Il guaio è che quando mi fermo e mi convinco di non rompere il silenzio, gli mostro addirittura gli appunti convulsi, disordinati, tenendo comunque alla forma, al ritmo della frase, alla cadenza e al suono delle parole. La forma mi preme quanto la sostanza.
Penso che la forma sia un recipiente
dentro il quale la sostanza si adagia
come un vino dentro un bicchiere e,
gestire questa simbiosi a volte blocca.
Dulcis in fundo. Un sorriso, per gli altri. E va da sè, come il ridere, in certi casi il sorridere nasconde ben altro.
La mia capacità di scegliere è coraggio. Io non recito la parte della coraggiosa. In pace e in guerra c'è sempre la mia audacia. Lo sono sempre stata. E sempre pagando un altissimo prezzo, incluso il mio stato fisico, non sempre mi segue nelle mie scelte e c'ho sempre dovuto fare i conti.
E' inutile, molti reagiscono come il cretino del proverbio caro a Mao Tse-tung " Quando indichi la Luna col dito, il cretino guarda e vede il dito non la Luna". E pazienza se a volte la luna la vedono eccome. Pazienza se nel segreto della loro infinitesimale coscienza la pensano come me però, non avendo gli attributi necessari per andare controcorrente, fingono di vedere il dito.